Quando le sostanze dannose messe al bando negli sport possono rivelarsi preziosi strumenti per lo sviluppo
di nuove terapie e cure per la vita di tutti i giorni dei cittadini

COME MUOVERSI NEL BLOG

Per facilitare la navigazione ai nostri visitatori proponiamo un breve riepilogo sui temi trattati nel blog in modo tale che risulti più facile accedere alle informazioni di proprio interesse e soprattutto per avere un' idea della struttura a cui abbiamo pensato creando questo spazio

NOVEMBRE
presentazione della controversia trattata attraverso le dichiarazioni rilasciate dai massimi   esponenti, le informazioni raccolte e il dibattito in questione

OTTOBRE
di cosa si parla facendo riferimento alla parola doping, la sua storia e una prima "mappatura" del fenomeno

SETTEMBRE
gli attori di questa pratica, ciclisti, medici,lavoratori del settore, media. Protagonisti di un movimento sempre più ampio

AGOSTO
mese caldo di tematiche, gli effetti dannosi sull' organismo,le sostanze più conosciute, e il nocciolo della questione: pareri controcorrente rispetto all' uso comune, l' utilizzo dei farmaci "stupefacenti" a scopi rieducativi e di ricerca

LUGLIO
la posizione della legge in tutto questo, le opinioni degli esperti e gli articoli più altisonanti

GIUGNO
presentazioni del doping nel fenomeno sportivo attraverso i media

MAGGIO
piccolo excursus sui pareri "non" scientifici che subentrano inevitabilmente trattando queste tematiche e l' altra faccia della medaglia : il fenomeno dell' antidoping

APRILE
presentazione del gruppo di lavoro che ha realizzato il blog e definizione di controversia

DIBATTITO

È in corso un acceso dibattito sul significato della parola doping e sui risvolti che esso comporta: non tutti infatti concordano con la negatività del doping nella pratica sportiva. Vi è infatti chi sostiene che sarebbe più logico liberalizzare il doping in quanto troppo diffuso nella maggior parte degli sport agonistici e quindi fattore discriminante tra chi ne fa uso e può quindi vincere le gare e chi non ne fa uso relegato troppo spesso al ruolo di comprimario. Vi è infine un appunto riguardante la relatività del doping. Quelle sostanze che oggi non sono considerate dopanti in un futuro non molto lontano potrebbero essere considerate tali. Ciò creerebbe secondo alcuni diversità di trattamento tra gli atleti, di oggi e di domani. Spesso le sostanze vengono somministrate dagli allenatori stessi agli atleti che, inconsapevoli del danno che il doping provoca, accettano.

Alcune sostanze dagli effetti terapeutici come ad esempio la somatotropina (utilizzata con successo contro malattie come nanismo, osteoporosi, impotenza, ipogonadismo, stanchezza), il testosterone (utilissimo contro osteoporosi, impotenza, ipogonadismo, stanchezza, anemia, diabete mellito tipo 2) o l'eritropoietina (contro alcune forme particolarmente gravi di anemia e le paralisi da trauma spinale) ono state col tempo demonizzate a causa dell'uso antisportivo che spesso ne viene fatto. L'utilizzo sportivo di queste sostanze ha causato una campagna mediatica di critica nei confronti delle sostanze anabolizzanti (che aumentano cioè la sintesi proteica), che di fatto ha limitato il loro uso terapeutico e legale ed ha aumentato quello illegale, con grave danno per la salute pubblica.
Anche il comportamento dei medici è stato molto criticato, infatti l'omertà che la medicina ha avuto circa gli effetti positivi (aumento della struttura muscolare e ossea, buon umore, e per gli steroidi anabolizzanti, diminuzione dell'insulinoresistenza) e negativi degli ormoni anabolizzanti (atrofia dei testicoli, inibizione della sintesi endogena di testosterone, LH, FSH, GH, eccessiva conversione degli androgeni in estrogeni e diidrotestosterone) ha aumentato il divario di fiducia tra i medici e i preparatori atletici, il che ha provocato un aumento del mercato nero degli anabolizzanti simile a quello della droga) rivolto a persone che non hanno alcun bisogno di prendere le suddette sostanze, ma che anzi ne possono essere fortemente danneggiate, ciò inoltre ha impedito o limitato l'utilizzo di queste sostanze a persone che hanno patologie fortemente correlate con la carenza di steroidi anabolizzanti o di IGF I, come ad esempio insulinoresistenza, diabete mellito tipo 2, nanismo, osteoporosi, la cui cura non ha niente a che fare con le competizioni sportive

DICHIARAZIONE CONTROVERSA

ROMA, 5 ottobre 2010 - La bufera doping. Torri "il doping sarebbe da legalizzare".

Ettore Torri, capo procura antidoping del Coni. Bettini






Ettore Torri, capo procura antidoping del Coni. Bettini

La bufera che sta investendo Alberto Contador e il ciclismo non sorprende uno sconfortato Ettore Torri.

Dichiarazioni choc del capo della procura antidoping Coni. "Non sono l’unico che lo dice, ultimamente tutti i ciclisti che ho interrogato hanno detto che tutti si dopano. Non credo che il doping verrà estirpato"

 Al punto che il capo della procura antidoping del Coni è convinto che tutti i ciclisti facciano uso di sostanze vietate e che il doping, oltre ad essere invincibile, andrebbe legalizzato se non fosse dannoso per la salute degli atleti. "Non sono l’unico che lo dice", ha spiegato Torri in un’intervista all'Associated Press parlando della diffusione di sostanze e metodi vietati, "ultimamente tutti i ciclisti che ho interrogato hanno detto che tutti si dopano". Secondo Torri se il doping non fosse dannoso per la salute degli atleti una soluzione possibile, per non configurare ingiustizie tra gli atleti, sarebbe la legalizzazione dell’abuso di farmaci: "Non è giusto quando si trova un atleta su cento", ha detto Torri. "Più lavoro in questo campo e più mi meraviglio della diffusione del doping. Non credo che il doping verrà estirpato", ha detto.



Fonte: www.gazzetta.it

SMENTITA DA PARTE DEL CONI

ROMA -  Il doping? Macchè liberalizzare...

Dopo l'uscita di Torri: “Andrebbe legalizzato", il Coni corregge il tiro: “Solo uno sfogo personale"

Tanto rumore per nulla. E' stato tutto risolto da un comunicato, emesso dal Coni a seguito dell'incontro tra il presidente Giovanni Petrucci e il segretario generale Raffaele Pagnozzi, le 'alte sfere' del Coni, ed Ettore Torri, il Procuratore Capo Antidoping. Ieri Torri aveva dichiarato: “Il doping? Se non nuocesse alla salute sarebbe da liberalizzare. Tanto ne fanno uso tutti”. Apriti cielo, il Procuratore è pro-liberalizzazione?
Tutto l'ambiente sportivo nazionale è rimasto spiazzato non poco e così è arrivata la smentita, o meglio, la risposta ufficiale a tutte le polemiche: “Torri è stato frainteso”. Il suo pensiero è stato mal riportato dalle agenzie, secondo il Coni “la trasposizione letterale del concetto di liberalizzazione, maturata attraverso sintesi giornalistiche, non andava interpretata come un’apertura verso una “depenalizzazione” del reato ma solo come lo sfogo, espresso in modo forse paradossale, di una persona che da anni lotta contro il problema”. Quindi da sfogo personale a caso nazionale, il passo è stato breve. Anche perché le istituzioni sportive stanno combattendo il fenomeno con severità da anni.
Sulla homepage del sito si legge ancora: “L’impegno personale e l’opera meritoria dell'ufficio di Ettore Torri continueranno ai massimi livelli”, forti degli “importanti risultati nella lotta ad un fenomeno dilagante che, come è noto, in Italia è considerato anche reato penale”. Ricordiamo infatti che le posizioni della legislazione italiana sono tutt'altro che permissive o tese alla liberalizzazione, basti pensare che con la legge 376 del dicembre 2000 si prevede la reclusione da tre mesi a tre anni e la multa da cinque a cento milioni di lire (2.500/50.000 euro) a "chiunque procura ad altri, somministra, assume o favorisce comunque l’utilizzo di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive". La giustizia sportiva non è meno rigida: al primo episodio punisce l'atleta con una squalifica di due anni e al secondo direttamente con la radiazione.
Tra i più scossi il Presidente della Federciclismo Renato Di Rocco: “Torri mi ha meravigliato, specie per la posizione in cui si trova e con tutto il lavoro che è stato fatto in questi anni. Dire che tutti i corridori ricorrono a sostanze proibite non è una bella cosa”. Il caso è chiuso?

Mirco Rabacchi 06/10/2010