Quando le sostanze dannose messe al bando negli sport possono rivelarsi preziosi strumenti per lo sviluppo
di nuove terapie e cure per la vita di tutti i giorni dei cittadini

DIBATTITO

È in corso un acceso dibattito sul significato della parola doping e sui risvolti che esso comporta: non tutti infatti concordano con la negatività del doping nella pratica sportiva. Vi è infatti chi sostiene che sarebbe più logico liberalizzare il doping in quanto troppo diffuso nella maggior parte degli sport agonistici e quindi fattore discriminante tra chi ne fa uso e può quindi vincere le gare e chi non ne fa uso relegato troppo spesso al ruolo di comprimario. Vi è infine un appunto riguardante la relatività del doping. Quelle sostanze che oggi non sono considerate dopanti in un futuro non molto lontano potrebbero essere considerate tali. Ciò creerebbe secondo alcuni diversità di trattamento tra gli atleti, di oggi e di domani. Spesso le sostanze vengono somministrate dagli allenatori stessi agli atleti che, inconsapevoli del danno che il doping provoca, accettano.

Alcune sostanze dagli effetti terapeutici come ad esempio la somatotropina (utilizzata con successo contro malattie come nanismo, osteoporosi, impotenza, ipogonadismo, stanchezza), il testosterone (utilissimo contro osteoporosi, impotenza, ipogonadismo, stanchezza, anemia, diabete mellito tipo 2) o l'eritropoietina (contro alcune forme particolarmente gravi di anemia e le paralisi da trauma spinale) ono state col tempo demonizzate a causa dell'uso antisportivo che spesso ne viene fatto. L'utilizzo sportivo di queste sostanze ha causato una campagna mediatica di critica nei confronti delle sostanze anabolizzanti (che aumentano cioè la sintesi proteica), che di fatto ha limitato il loro uso terapeutico e legale ed ha aumentato quello illegale, con grave danno per la salute pubblica.
Anche il comportamento dei medici è stato molto criticato, infatti l'omertà che la medicina ha avuto circa gli effetti positivi (aumento della struttura muscolare e ossea, buon umore, e per gli steroidi anabolizzanti, diminuzione dell'insulinoresistenza) e negativi degli ormoni anabolizzanti (atrofia dei testicoli, inibizione della sintesi endogena di testosterone, LH, FSH, GH, eccessiva conversione degli androgeni in estrogeni e diidrotestosterone) ha aumentato il divario di fiducia tra i medici e i preparatori atletici, il che ha provocato un aumento del mercato nero degli anabolizzanti simile a quello della droga) rivolto a persone che non hanno alcun bisogno di prendere le suddette sostanze, ma che anzi ne possono essere fortemente danneggiate, ciò inoltre ha impedito o limitato l'utilizzo di queste sostanze a persone che hanno patologie fortemente correlate con la carenza di steroidi anabolizzanti o di IGF I, come ad esempio insulinoresistenza, diabete mellito tipo 2, nanismo, osteoporosi, la cui cura non ha niente a che fare con le competizioni sportive

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