Quando le sostanze dannose messe al bando negli sport possono rivelarsi preziosi strumenti per lo sviluppo
di nuove terapie e cure per la vita di tutti i giorni dei cittadini

PROTAGONISTI DEL DOPING

SEOUL - Alcuni casi alle olimpiadi e un braccialetto per dire di no

Di Luca, Torri e il Doping Legalizzato




Un primo incontro con il doping penso sia stato alle Olimpiadi dei 1988: Seoul, orari impossibili, Ben Johnson il canadese di origine giamaicana che quando percorre i cento metri dalla partenza al traguardo muove i suoi muscoli che sembra una locomotiva. Uomo che nella finale batte Carl Lewis con irridente facilità facendo segnare al cronometro un tempo stratosferico, 9,79, eguagliato solo dieci anni dopo da un altro Canadese Donovan Bailey, ottenuto alzando un braccio.

Ben Johnson però è trovato positivo a tre diversi tipi di steroidi e la sua favola finisce.

Doparsi, assumere sostanze proibite per migliorare le proprie prestazioni sportive, pratica molto diffusa che ha fatto emergere scandali su scandali ma nessuno se n'è mai troppo interessato fin quando non ha colpito sport più popolari causando danni anche gravi agli atleti.

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