Quando le sostanze dannose messe al bando negli sport possono rivelarsi preziosi strumenti per lo sviluppo
di nuove terapie e cure per la vita di tutti i giorni dei cittadini

ARTICOLO DI "LE SCIENZE"

Il dilemma del doping

La teoria dei giochi aiuta a capire perché l'uso di sostanze proibite è molto diffuso nel ciclismo, nel baseball e in molti altri sport. Di Michael Shermer


(Per chi mastica poco la lingua inglese ecco un breve riassunto del post pubblicato sopra)

Negli ultimi anni, in un numero preoccupante di sport (baseball, football americano, atletica e, soprattutto ciclismo, si sono avuti scandali legati al doping.

Ormai non è più tempo di chiedersi “se”, ma “perché”. Le ragioni sono tre: sostanze, cocktail, programmi di assicurazione migliori; la continua scoperta di nuovi sistemi per eludere i controlli; un cambiamento del livello professionale di molti sport che ha reso più conveniente barare che stare alle regole.

La teoria dei giochi studia il modo in cui i partecipanti scelgono la strategia che massimizza il proprio guadagno considerando le mosse degli avversari. Questi giochi hanno in comune il fatto che le mosse di ciascun giocatore sono analizzate in base alle opzioni disponibili per gli altri giocatori.

Nel ciclismo, nel baseball e in altri sport gli atleti competono seguendo un complesso di regole.
Le regole del ciclismo vietano l’uso di sostanze che migliorino le prestazioni, tuttavia la grande efficacia di queste, il fatto che molte siano difficili, se non impossibili da rilevare e i grandi vantaggi che si possono ottenere in termini di successo sono un potente incentivo.
Nella lunga lista di sostanze vietate ai ciclisti, la più efficace è l’eritropoietina ricombinante (r- EPO), un ormone artificiale che stimola la produzione di globuli rossi, aumentando la quantità di ossigeno disponibile ai muscoli.
Assumere r-Epo ha la stessa efficacia di una trasfusione di sangue, con la differenza che l’atleta, non deve armeggiare con sacche di sangue e lunghi aghi da inserire in vena.
Inoltre, l’effetto dell’r-EPO è misurabile, si tratta del livello di ematocrito (HCT), ossia la percentuale in volume di globuli rossi nel sangue. Più numerosi sono i globuli rossi, più ossigeno è trasportato ai muscoli.
Per gli uomini il valore normale dell’HCT è intorno al 45%, ma un atleta allenato può portare i valori naturali oltre il 50%. L’EPO può spingere questi valori fino al 60% e oltre.
Quando l’HCT raggiunge o supera il 60%, il sangue diventa molto denso, favorendo la formazione di trombi. Il pericolo aumenta in particolare durante il sonno, quando diminuisce la frequenza del ritmo cardiaco, soprattutto in atleti impegnati in discipline di resistenza: per loro il battito a riposo può scendere intorno ai 30 battiti al minuto.

Gli atleti, ciclisti e di altre discipline sportive, sono incentivati a usare il doping, le probabilità di essere scoperti sono basse. Per questo, a seconda dello sport e della fase della propria carriera, spesso il gioco vale la candela.
In tutti gli sport, se gli atleti migliori iniziano a trasgredire l’effetto si propaga a tutti gli altri, finchè l’intera disciplina è corrotta.
Gli studi sull’effetto del doping sono pochi, in genere condotti su non atleti o su atleti dilettanti, tuttavia i medici sportivi sono concordi nel ritenere che sostanze come l’r-EPO migliora le prestazioni del 5-10% e che può essere fatale.

Lance Williams, giornalista del San Francisco Chronicle e coautore (insieme a Mark Fainaru-Wada) del libro Game of Shadows, ha realizzato inchieste e interviste ad atleti, allenatori, tecnici, trafficanti di sostanze e ispettori antidoping, dai risultati emerge che il 50-80% dei giocatori di baseball e di altri professionisti fa uso di sostanze proibite.
Spiega Williams, per molti il doping non solo non è una frode, ma è addirittura necessario. Rispetto a quanto potrebbero fare le federazioni e gli organismi di controllo, Williams suggerisce sanzioni più pesanti sia contro gli atleti, sia contro l’intera squadra, oltre a sanzioni penali più severe.

Nella teoria dei giochi, una situazione in cui nessun giocatore ha qualcosa da guadagnare cambiando unilateralmente la propria strategia è definita Nash. Per mettere fine al doping, secondo Williams, il gioco si dovrebbe ristrutturare in modo che la competizione pulita sia una situazione di equilibrio di Nash.

I suggerimenti dell’autore affinché il ciclismo e gli altri sport raggiungano un equilibrio di Nash in cui nessuno è incentivato a infrangere le regole sono:

- Immunità a tutti per il doping assunto in passato (prima del 2008)

- Aumentare il numero degli atleti sottoposti a test. I test dovrebbero essere svolti da agenzie indipendenti, non affiliate con organi di controllo ufficiali, atleti, sponsor o squadre

- Stabilire una ricompensa per gli scienziati che sviluppano test per nuove sostanze.

- Aumentare le sanzioni: un test positivo e si è fuori per sempre

- Squalificare tutti i membri di una squadra se uno solo è positivo. Obbligare l’atleta a restituire tutto il denaro ricevuto come stipendio dagli sponsor. Sfruttando la psicologia di gruppo, la minaccia di questa sanzione pressa tutti gli atleti, incentivandoli a rispettare i regolamenti.


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