Quando le sostanze dannose messe al bando negli sport possono rivelarsi preziosi strumenti per lo sviluppo
di nuove terapie e cure per la vita di tutti i giorni dei cittadini

L'ATLETA NATURALE E L'IDEALE DEL "FAIR PLAY"

"Far riferimento alla vacua antitesi naturale/artificiale formulando la definizione di doping è pertanto problematico ed inutile. L’atleta naturale, in contrapposizione a quello artificiale costruito con metodiche dopanti, è infatti una figura puramente ideale. Non è certo naturale vivere per allenarsi e gareggiare come fanno gli sportivi professionisti; addestrarsi per sviluppare abilità psicomotorie talora a dir poco insolite".   (Stefano Canali, Rivista di Scienze e storia, 2001)

In generale, determinare il confine tra artificiale e naturale è un compito tanto arduo quanto vano. L’applicazione di questa dicotomia a casi concreti, come la questione del doping, apre infatti più problemi di quanti riesca a risolverne. Ciò perchè i termini della contrapposizione mutano nella storia e hanno significati differenti nelle diverse culture in quanto rappresentano giudizi di valore e non elementi meramente descrittivi.

In particolare poi, quando questi termini sono applicati all’analisi dell’uomo e dei suoi comportamenti l’antitesi naturale/artificiale diviene ancora più vaga ed indistinta, si perde in una infinita dialettica circolare. Come essere naturale, come prodotto della variazione genetica e della selezione naturale, l’uomo perde il suo carattere naturale quando l’evoluzione biologica porta alle strutture organiche, alle capacità comportamentali da cui emerge la cultura. La dimensione non naturale, ovvero artificiale, della vita umana è un effetto, una conseguenza del percorso evolutivo naturale. Paradossalmente, quindi, nell’uomo l’artificiale è una caratteristica naturale. Tesi questa legata ad un punto di vista naturalistico che l’etologo Konrad Lorenz in L’altra faccia dello specchio ha esposto con un categorico ma discutibile postulato antropologico: «l’uomo per sua natura è un essere culturale».

Tuttavia, un elemento certo si osserva nella storia naturale e culturale dell’uomo, al di là delle difficoltà epistemologiche e delle aporie che si generano quando si tenta di precisare le contrastanti dimensioni del naturale e dell’artificiale. Forse il tratto evolutivo più caratterizzante dell’essere umano è la tendenza al controllo e alla manipolazione del proprio corpo, dei propri comportamenti e degli stati psicologici. Una inclinazione che nella storia si è trasformata via via in capacità effettive sempre più sviluppate ed efficaci e che allo stesso tempo dà conto della forza e della straordinaria creatività con cui l’uomo sviluppa ed elabora la cultura stessa. La tendenza al controllo e alla manipolazione del corpo e della mente costituisce infatti l’elemento centrale di numerose e fondamentali realtà antropologiche tra cui l’esperienza e la pratica medica; l’uso di farmaci e sostanze psicoattive; gran parte delle espressioni rituali e delle tecniche di comunicazione col sacro; le forme di addestramento alla caccia, alla guerra ed anche alcuni aspetti dell’educazione; l’uso del corpo - quindi della sua forma manipolata - come strumento di identificazione, riconoscimento e comunicazione sociale. Quest’ultimo è un fenomeno che dalle culture primitive o altre si attesta nella nostra epoca senza soluzione di continuità. Per fare solo alcuni esempi: dalle tecniche di manipolazione delle ossa (soprattutto il cranio) e dei tratti del volto (lobi delle orecchie, labbra) proprie di alcune culture africane alla chirugia estetica, al body building della moderne società occidentali ed occidentalizzate; dai tatuaggi al piercing in modi praticamente immutati nel tempo storico e nello spazio geografico.

Far riferimento alla vacua antitesi naturale/artificiale formulando la definizione di doping è pertanto problematico ed inutile. L’atleta naturale, in contrapposizione a quello artificiale costruito con metodiche dopanti, è infatti una figura puramente ideale. Non è certo naturale vivere per allenarsi e gareggiare come fanno gli sportivi professionisti; addestrarsi per sviluppare abilità psicomotorie talora a dir poco insolite. Il sacrificio dell’adolescenza all’allenamento intensivo però non è ritenuto doping. E non è parimenti naturale usare attrezzature sportive ipertecnologiche (scarpe, biciclette, mute per nuotatori, racchette da tennis) come quelle oggi divenute comuni. Tuttavia, la scoperta di espedienti tecnologici che facilitino l’esecuzione di gesti sportivi, ad esempio il passaggio nelle biciclette dai telai di acciaio a quelli di alluminio e poi di titanio, non è certamente bollata come doping. Le proteine sono sostanze endogene ma non è assolutamente naturale, anche se ritenuto non dopante, il loro consumo in forma pura, con polveri, compresse come avviene normalmente nella dieta di molti sportivi. Anche il testosterone è una sostanza endogena, un ormone, ma innaturale - e in questo giudicata anche illegale - la sua assunzione in forma di preparato farmaceutico. Al contrario, l’elettrostimolazione per il potenziamento dei gruppi muscolari, non endogena e artificiale, non rientra nelle tabelle delle pratiche dopanti.

In maniera ancor più radicale, se naturale può dirsi la tendenza umana al gioco e all’attività motoria certamente non naturale quanto piuttosto culturale e storicamente recente la pratica e le competizioni sportive del mondo occidentale. Del resto molte attività sportive si realizzano attraverso regole e attrezzature difficili da immaginare in natura, si pensi ad esempio al badmington, al golf, al football americano, ma anche al ciclismo, per non parlare degli sport motoristici. Lo sviluppo delle scienze e della medicina dello sport inoltre sta spostando progressivamente la competizione dai campi di gara ai laboratori di chimica, fisiologia, psicologia e biomeccanica come supporti essenziali al servizio della preparazione dell’atleta.

La differenza tra atleta naturale ed atleta dopato è dunque una questione di strutture regolatorie della cultura, materia storica della giurisprudenza sportiva.

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