Quando le sostanze dannose messe al bando negli sport possono rivelarsi preziosi strumenti per lo sviluppo
di nuove terapie e cure per la vita di tutti i giorni dei cittadini

POSSIBILI ATTORI DELL' ANTIDOPING

I MASS-MEDIA


"E' un dovere di chi fa comunicazione raccontare la cronaca con denunce puntuali e adeguati commenti. Auspicabile anche una costante cura da parte del sistema informativo nell’indicare i rischi terribili collegati al doping sul piano della salute e dell’integrità fisica. Non bisogna temere di passare per terroristi della comunicazione se si ricordano i tanti drammi personali vissuti da sportivi caduti volontariamente o, cosa ancor più grave, inconsciamente nella trappola".
Questa è la tesi di Bruno Pizzul uno dei tanti giornalisti sportivi che si è soffermato sull'importanza dei media per la formazione di un'opinione pubblica.
Questa tesi propositiva sul ruolo dei mezzi di informazione non è però così scontata e nemmeno molto diffusa. Una vasta gamma di esperti constata infatti una perdita del ruolo di moralizzatore dei costumi da parte della stampa che quando tratta il tema del doping sembra quasi voler ghetizzare il problema al caso singolo dedicando alla notizia spazi minimi e un rilievo relativo. L’argomento è trattato con la fretta delle cose che si fanno con fastidio.
Questo è quanto emerge leggendo l'articolo di Eugenio Capodacqua riportato qui sotto.

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